Cronache  


copertina libro Presentazione libro "Ecco il seminatore usci' a seminare

Manoscritti di San Giuseppe da Leonessa"

autore: P.Orante Elio D'Agostino







di Alberto Paoletti

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E' stato presentato il 21 agosto alle ore 18, nel Santuario di S.Giuseppe da Leonessa, l'ultimo libro di P.Orante Elio D'Agostino, "Ecco il seminatore uscì a seminare", dai manoscritti di San Giuseppe da Leonessa (1556-1612).

"E' sempre una gioia grande, dopo tanti anni di lavoro, poter offrire pubblicamente il testo di tante e bellissime Omelie, per secoli nascosto all'interno di un minuscolo Manoscritto, sgorgate sicuramente dal cuore ardente di amore verso Dio e verso il prossimo di San Giuseppe da Leonessa". Questo l'incipit dell'introduzione al testo che ne fa l'autore.



Si tratta della trascrizione del manoscritto n. 4 - composto da 109 fogli numerati, di dimensioni pari a 140 x 105 mm. - che va sotto il nome di "Domenicale" per via del titolo scritto dal Santo sulla copertina - "Dominic.per Annum / Domin. Adventus et Pentecost." e del suo contenuto, fatto di "sermoni e schizzi di sermoni - in lingua latina e in italiano - per le Domeniche dell'anno, escluse le domeniche della Quaresima". Le difficolta' della traduzione del manoscritto, che fanno apprezzare ancor più l'opera di P. Orante, sono ormai note: la grafia minuta, che consentiva al Santo di risparmiare la rara e preziosa carta, tanto da inserire in ogni pagina più di sessanta righe; la scrittura disomogenea e non ben curata per la stanchezza dovuta al continuo peregrinare a piedi tra le genti dell'Appennino centrale. Inoltre gli scritti non sembrano destinati alla pubblicazione ma ad un uso strettamente personale. Infine perché i mezzi di scrittura del tempo, penna d'oca e inchiostro, non conservavano a lungo caratteristiche iniziali.

presentazione
Leonessa - Santuario, 21 agosto 2010 Presentazione del libro "Ecco, il seminatore uscì a seminare". Sono intervenuti: P. Anavio Pendenza (da destra), P. Giovenale Dotta, Mons. Giuseppe Chiaretti, Prof.ssa Laura Monechi, P. Carmine Ranieri, il sindaco Paolo Trancassini, P. Orante Elio D'Agostino.
Foto L. N.



Altre complessita' sono date dalle influenze dialettali e del volgare, che incidono sul latino a mano a mano che la sua vita avanzava; dalla diversita' degli stili, che inducono anche ad ipotizzare contenuti fatti propri dal Santo ma scritti da altri; dalle annotazioni e dalle abbreviazioni inserite dal Santo, da riscontrare e sciogliere in modo da essere chiarificate al lettore di oggi.

Per dare un'idea delle problematiche di traduzione, gia' al tempo dei processi di Beatificazione, i periti, incaricati dalla Congregazione dei Santi di verificare la santita' di fra' Giuseppe attraverso i suoi scritti (non fossero contrari alla "santa fede e ai buoni costumi"), non riuscirono a leggere tutti i manoscritti! (cfr. Archivio Leonessano - Giuseppe Chiaretti, Istituto storico cappuccino, Roma 1965, pag. 481).

"La scelta di avvicinare la vicenda storica del santo, la sua personalita' e la sua spiritualita', attraverso materiali di prima mano - come sottolinea P. Antonio Maria Tofanelli, Ministro Provinciale dei Cappuccini dell'Umbria, che ha curato la presentazione - denota l'acquisizione di quella prospettiva storiografica che presta maggiore attenzione agli scritti autentici di un santo e a tutte quelle fonti che lo riguardano meno condizionate dall'ufficialita'".

La prolusione è stata tenuta dal P. Giovenale Dotta, docente presso la Facolta' Teologica "San Pietro" di Viterbo sul tema "La predicazione dopo il Concilio di Trento" (1545-1563). Durante la presentazione del libro - alla quale sono intervenuti: P. Carmine Ranieri, Ministro Provinciale dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini d'Abruzzo, Avv. Paolo Trancassini, sindaco di Leonessa, P. Anavio Pendenza, direttore di "Leonessa e il Suo Santo", Prof.ssa Laura Monechi del Liceo di Perugia, mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo-metropolita Emerito di Perugia- Citta' della Pieve, unanimi sono stati gli apprezzamenti al lavoro di P. Orante, anche in vista del quarto centenario della morte del Santo del 2012.

In particolare P. Anavio, dopo aver ringraziato tutti i devoti del Santo e i lettori del bimestrale "Leonessa e il Suo Santo", che con la loro generosita' hanno contribuito ad editare il testo, ha augurato a P. Orante di continuare ad "investire tutta la sua energia nel tradurre i manoscritti del Santo", ed a tutti i presenti "di essere quel terreno buono della Parabola evangelica del buon seminatore, che sappiano ascoltare, accogliere la parola divina e portare i frutti di opere buone con perseveranza".

Nella giornata del 21 agosto, al cospetto dell'urna del Santo, è stato messo, dunque, un nuovo tassello in grado di permettere a chiunque di approfondire e valutare la conoscenza della figura di San Giuseppe attraverso le sue Omelie. Ci auguriamo che sia l'inizio delle attivita' che porteranno alle celebrazioni del quarto centenario della sua morte, occasione per far conoscere il Santo oltre i territori dell'Italia Centrale che in vita frequentò, per promuoverne uno sviluppo e una conoscenza duratura e concreta sull'esempio degli amati e vicini S. Rita e S. Benedetto.

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