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BIMESTRALI
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Anni 2008 - 2017
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Indice completo "Leonessa e il
suo Santo":
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La chiesa S. Maria di Loreto del convento dei Cappuccini
di
Luigi Nicoli
Originariamente era una cappella votiva intitolata alla Madonna
di Loreto fatta erigere da Cristoforo Gizzi nel 1520.
La chiesa fu ampliata nel 1571 e fu costruita seguendo
l’impianto tipicamente cappuccino: tre cappelle laterali, altari lignei
con cancellate e iconostasi di separazione dal coro.
Il portale, rettangolare, è in pietra rossa locale e sull’architrave
– sorretto da due mensole di pietra decorate con foglie d’acanto
- è incisa la data MDLXXI, interrotta al centro con il trigramma
di San Bernardino IHS. Il manufatto è protetto da un portichetto
esterno.
Nel 1711 furono realizzate le tre cappelle laterali. L’anno seguente
il frate Marangone Ambrogio da Milano eseguì i lavori e
gli ornati in legno, tra cui il coro e i mobili della sacrestia.
Nel 1921 l’aquilano Giulio Ciceroni realizzò alcuni stucchi dell’altare,
in scagliola (1940). Negli anni ’80 altri lavori di restauro e
ammodernamento comportarono il rifacimento del pavimento, la
rimozione dell’iconostasi, e delle cancellate di legno.
Diverse sono le opere degne di menzione
custodite al suo interno.
Nella prima cappella, partendo dal fondo,
sono custodite due tele: nella prima, collocata
sulla parete di sinistra, è raffigurato
San Felice da Cantalice, in estasi - opera attribuita
ad un ignoto pittore Cappuccino del
XVIII secolo; nel secondo dipinto è rappresentata
l’estasi del Santo Cappuccino Bernardo
da Corleone.
Nella seconda cappella è collocata la statua
lignea della Madonna di Loreto - titolare
della chiesa - opera degli artigiani di Ortisei
(1955), dono della ditta Bosi.
Nella terza cappella - cappella del Santissimo
- si possono ammirare un raffinato Tabernacolo
ligneo, a forma di tempietto dorato
policromo (XVII secolo), e un affresco
del XVIII secolo, raffigurante il miracolo
del bambino cieco, operato dal Santo dopo
la sua morte.
L’abside è decorata con gli affreschi-graffiti
realizzati da Padre Ugolino da Belluno
nel 1997, aventi per soggetto alcuni episodi
salienti della vita di San Giuseppe, compresi
i miracoli riconosciuti per la sua beatificazione.
Nello stesso ambiente si trovano anche
un coro in legno, con al centro un bel leggio
ligneo per salterio corale.
Sulla parete di destra sono collocate tre
tele del XVIII secolo dipinte da alcuni anonimi
pittori Cappuccini: una Madonna in
Gloria, con San Felice da Cantalice,
che amorevolmente tiene il Bambino tra le
sue braccia, e un altro santo Cappuccino,
commissionata nel 1722 “A devozione” di Don Serafino
Polacchi, come si legge in un’iscrizione posta
in basso; una notevole Deposizione di Cristo, dai
personaggi tipicamente popolari, firmata dal Cappuccino
Francesco Brixiensis; una Madonna con San
Francesco, Sant’Antonio da Padova e San Felice.
Nel 2007 le vecchie finestre sono state sostituite da
vetrate artistiche legate a piombo, realizzate dall’artista
Alessia Catallo dell’Accademia di Belle Arti
di Roma.
Sito ufficiale della rivista Leonessa e il suo Santo, Edizioni Leonessa e il Suo Santo - Leonessa (Rieti)
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