Editoriale n. 288 -maggio - giugno 2013  
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Leonessa e il suo Santo
maggio - giugno 2013


Il superfluo in tempo di crisi

di Anavio Pendenza


Oggi le famiglie, per la crisi economica, sono costrette a ridurre le spese e a privarsi di tante cose che non fanno parte dei bisogni fondamentali per la sopravvivenza. Ma non bisogna vedere il superfluo unicamente come rinuncia bensì sotto l'aspetto positivo! Fare a meno del superfluo può aiutare la famiglia e il singolo a riscoprire i valori soffocati dallo spreco, dal lusso e dalle comodità...

Può aiutare a sperimentare le cose che contano e a vivere meglio. Si conservano infatti tanti stili di vita sbagliati: si può risparmiare il cibo, l'acqua, il gas, la luce, il carburante... ecc. Si può rinunciare a un vestiario firmato, lasciare l'auto al garage, muoversi a piedi, o in bicicletta o con i mezzi pubblici... Il risparmio oltretutto va non solo a vantaggio del singolo ma anche di tutta la comunità sia dal punto economico che ecologico.

Il superfluo si coniuga bene con la sobrietà intesa come fondamento etico dell'agire umano. Ed è sobrio colui che vive in modo misurato, equilibrato entro i limiti. La persona sobria ad esempio non rinuncia alle vacanze e non predilige necessariamente posti geograficamente lontani o alberghi e ristoranti di lusso bensì i monti, il mare, la ricchezza artistica del proprio paese o città.

Lo stile di vita improntato sulla sobrietà restituisce all'uomo "quell'atteggiamento disinteressato, gratuito, estetico che nasce dallo stupore per l'essere e per la bellezza, il quale fa leggere nelle cose visibili il messaggio del Dio invisibile che le ha create" (Centesimus Annus, 37). E la sobrietà ci fa vedere il mondo con lo sguardo dei poveri e degli ultimi. Il Papa Francesco è un esempio vivente di sobrietà perché ha uno stile di vita semplice e povero.

foto collecollato innevato
Leonessa: San Pietro e San Francesco visti dal fiume Corno


Il superfluo inoltre predispone a non dimenticare il problema di come garantire il cibo a chi soffre la fame nel mondo; è, infatti, scandaloso che "la metà del cibo che viene prodotto nel mondo, circa due miliardi di tonnellate, finisce nella spazzatura, benché sia in gran parte ancora commestibile... La quantità di cibo sprecato e perso in tutto il mondo è sconcertante e le ragioni di questa situazione risalgono principalmente alle pratiche tipiche della società consumistica, che spinge i consumatori a privilegiare la quantità e l'aspetto estetico piuttosto che la sostanza dei prodotti alimentari" (Dal Rapporto Global food, waste not, want not).

Il governo italiano si è proposto tanti importanti obiettivi tra i quali quello di favorire le piccole e medie imprese, creare nuovi posti di lavoro e tagliare gli sprechi. Enrico Letta il 3 maggio 2013 ha chiesto ai nuovi sottosegretari al termine della cerimonia del giuramento grandissima sobrietà e concretezza: "Chiedo una grandissima sobrietà nel lavoro e nell'organizzazione dei dicasteri. Vorrei che tutti voi foste convintamente impegnati soprattutto nella realizzazione del programma. Chiedo una grande attenzione alla concretezza, ma anche una grande attenzione nelle parole che si dicono, una delicatezza nei confronti di ciascuno di noi. Se facciamo così vincerà il Paese".

Gli italiani si aspettano l'attuazione di queste parole e del programma governativo!

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