Editoriale n. 309 - novembre - dicembre 2016  
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Leonessa e il suo Santo
novembre - dicembre 2016


Un altro Natale...

di Anavio Pendenza


Ogni anno l'arrivo del Natale è segnato essenzialmente da annunci pubblicitari, da offerte di viaggi non solo in Italia e in Europa ma anche nel mondo. Si aspetta il Natale poi per i regali, per addobbare le case, per decorare l'albero...

Per Leonessa e per i numerosi comuni dell'Italia centrale, in particolare per i comuni che per il terremoto hanno avuto morti e feriti si prospetta un Natale molto diverso dagli altri Natali. Il dramma del terremoto può esporre la persona alla sfiducia, all'angoscia, al panico, alla dissociazione. Il Natale e le prossime feste natalizie possono aiutare il terremotato, più di qualsiasi medicina, a favorire il dialogo, l'interazione con gli altri, a guardare avanti con speranza.

Ascoltiamo il nostro cuore che spera sempre nel bene, che si apre spontaneamente a ringraziare Dio del dono del suo Figlio che ascolta e esaudisce le attese e le speranze di ogni uomo nel segno della tenerezza, dell'amicizia e dell'umiltà. La precarietà e la fragilità, che il terremotato sperimenta in questi mesi del dopo terremoto. lo aiuteranno ad aprire il suo cuore alla fraternità, alla preghiera e a prendere come modello della propria vita Gesù di Nazareth.

La redazione di Leonessa e il suo Santo in questo Natale prega in particolare per tutti i terremotati perché l'Incarnazione di Cristo sia sollievo per tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito e che ogni spazio occupato dal terremotato sia luogo della presenza di Gesù: Dio nasce anche in quest'anno perché ci sono uomini che muoiono, vivono, soffrono e amano.