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1964 - 2014: Cinquantesimo della rivista Leonessa e il suo Santo
50° anniversario della rivista "Leonessa e il Suo Santo"
di Anavio Pendenza
Con molta gioia rileggo il primo numero
della rivista "Leonessa e il suo Santo" per
non dimenticare l'entusiasmo e la devozione
verso san Giuseppe da Leonessa del fondatore
Padre Andrea D'Ascanio e dei primi
collaboratori. La rivista "Leonessa e il suo Santo"
di 50 anni fa rimane il riferimento sicuro anche
oggi in ordine agli argomenti e alle rubriche.
Siamo sempre aperti agli altri, specialmente a chi
non ha voce per ascoltare la voce di Dio che ci
dona l'entusiasmo per realizzare il bene comune.
Ritengo utile pubblicare qualche brano di articoli
del primo numero della rivista per fare un
confronto con i tempi di oggi. E per prima cosa
riporto le parole di Padre Antonio da Serramonacesca,
ministro provinciale dei Frati Cappuccini
d'Abruzzo con le quali concedeva
l'approvazione per stampare il Periodico:
Dal Convento Cappuccino di Leonessa, che san Giuseppe
ha reso glorioso col suo soggiorno, fatto di intensa preghiera,
di eroica penitenza, di ardente laboriosità apostolica,
esce, in ripresa di vita il Periodico "Leonessa e il suo
Santo". Con francescana letizia plaudiamo e benediciamo
alla nobile iniziativa che permette allo zelo dei nostri Padri
del Convento della Patria di san Giuseppe ed a tutti i volenterosi
e valorosi Collaboratori di irradiare la profonda
spiritualità di questo innamorato della Croce. Che il ritorno
del Santo, di cui il Periodico si vuol fare vivo richiamo,
possa ridonare alle anime il fascino della vita
soprannaturale, fatta di preghiera, penitenza e grazia.
L'Aquila, 1° marzo 1964.
A pagina 5 c'è un articolo di Giuseppe Chiaretti,
allora giovane prete e parroco di Ocre, dal
titolo "Bilancio di un ventennio". Il Chiaretti partiva
dal 1946, quando si svolsero le feste centenarie
della canonizzazione e della nascita del
Santo, e auspicava che san Giuseppe venisse meglio
conosciuto e più amato attraverso una biografia
e la trascrizione dei suoi manoscritti:
Manca ancora una degna biografia del santo, criticamente
valida e quanto più possibile completa, fuori degli schemi
devozionali che si fermano ai panegirici sulle virtù e ad coacervo
di fatti spesso innaturali o addirittura leggendari. Occorre
indagare sulla sua famiglia e nell'ambiente storico in
cui è nato, vissuto, ha operato ed è morto; urge precisare
dati cronologici, fatti, personaggi; scandagliare la sua psicologia
e la sua formazione spirituale; illustrare episodi importantissimi
eppure del tutto sconosciuti; studiare i suoi
manoscritti che ci conservano il ritratto più genuino della
sua preparazione dottrinale e della sua santità. Tutto questo
richiede lavoro di anni: né è cosa divertente rovistare negli
archivi polverosi e leggere sulle carte sgualcite le antiche
memorie!
In questi 50 anni sono stati fatti passi da gigante
riguardo alla conoscenza del santo. Nel
1967 si stampò finalmente una vera biografia del
santo scritta da P. Giammaria da Spirano che
diede alla figura di san Giuseppe un bel contorno
storico-critico, tenendo in dovuto conto le
risultanze processuali e alcuni brani degli scritti
del santo. Con questa biografia cominciò ad
emergere l'opera di Padre Mauro Coppari che
bussava nelle case dei devoti di san Giuseppe
non solo a Leonessa ma anche nella città eterna
per offrire il libro tanto desiderato. Dopo 27
anni, nel 1994, uscì una seconda edizione e a
farlo fu, come la prima volta, la rivista "Leonessa
e il suo Santo". Nella presentazione della ristampa
così scriveva Giuseppe Chiaretti:
Ristampare l'opera di padre Giammaria, in attesa che qualcun
altro compia quella completa esplorazione degli scritti
del santo che ora manca, è stato doveroso e necessario per
non lasciare prive d'una informazione seria e documentata
le nuove generazioni di leonessani e devoti del santo.
Nel 1997 la rivista cominciò a pubblicare i manoscritti
autografi di san Giuseppe curati da P.
Orante Elio D'Agostino. All'origine i manoscritti
erano trenta, oggi sono ventiquattro, e Elio
D'Agostino ne ha trascritti 18, ma solo 5 sono
stati pubblicati e sono: "Fragmenta pro quatragesima
aliaque", "Mariale", "Contemplazioni...",
"Acqua di vita eterna", "Sermoni sui Santi e Sermoni
Domenicali". I primi quattro sono stati
stampati da "Leonessa e il suo Santo", l'ultimo
invece dalla Provincia Serafica Cappuccina
dell'Umbria. P. Orante ha trascritto anche i
processi dalla lingua vulgare del 1628 e del
1639-1641, il primo stampato dalla Provincia
di Roma, il secondo dalla Provincia dei frati
Cappuccini d'Abruzzo.
Fr. Mauro Jöhri, ministro generale dei Frati
Cappuccini, così scriveva nella prefazione del
libro "Sermoni sui Santi e Sermoni Domenicali":
La pubblicazione di un manoscritto non è cosa semplice,
al di là della fatica per comprendere la grafia
dell'autore, le sue particolarità e abbreviazioni, ha bisogno
di tempo, a volte di anni, soprattutto di dedizione...
La scoperta di un così grande tesoro di predicazione e
di semplicità cappuccina è merito del curatore dell'opera
fr. Orante. A lui il nostro grazie forte e fraterno
perché il suo impegno si traduca in altre preziose pubblicazioni
che ci facciano conoscere la grandezza del
santo missionario e predicatore.
In occasione del quarto centenario della
morte di san Giuseppe da Leonessa (1612-
2012) si costituì un Comitato che si prefisse
vari obiettivi per far conoscere l'opera del
santo. Tra questi si possono menzionare i
vari pellegrinaggi nei santuari e parrocchie
dei Frati Cappuccini d'Abruzzo, un libretto
sulla vita del Santo di facile lettura per la diffusione
a livello nazionale e altre iniziative.
Comunemente si dice che l'amore nasce
dalla conoscenza, ma conoscere la vita, gli
scritti e le attività del santo non automaticamente
porta ad amarlo! La conoscenza, che
è uno dei bisogni innati della personalità e
suscita emozioni, è utile e necessaria, ma
solo le persone che amano san Giuseppe
sono capaci di contagiare gli altri perché
amano quello che il Santo amava, rifiutano
quello che lui rifiutava.